È vero che dopo la pioggia l’aria è più pulita? Ecco cosa eliminano davvero le precipitazioni

È una credenza comune che dopo la pioggia l’aria sia più pulita e priva di inquinanti, e questa percezione trova un solido riscontro nei dati scientifici. Numerosi studi hanno valutato come le precipitazioni rappresentino uno degli strumenti naturali più efficaci per la riduzione degli agenti inquinanti atmosferici, anche se la portata di questo “lavaggio” dipende da diversi fattori, tra cui l’intensità, la durata della pioggia, le condizioni meteorologiche precedenti e la presenza di fonti di inquinamento attive.

L’azione purificante della pioggia

Quando le gocce di pioggia cadono attraverso l’atmosfera, agiscono come dei veri e propri “filtri naturali”. Le particelle presenti nell’aria, come polveri sottili (PM10, PM2.5), pollini, allergeni e altre sostanze inquinanti, tendono infatti ad aderire alle gocce o vengono fisicamente trascinate verso il suolo. Questo processo, noto come “deposizione umida” (deposizione umida), si contrappone alla “deposizione secca” che avviene anche in assenza di precipitazioni ma su scala molto più ridotta e lenta.

Due sono i principali meccanismi di pulizia:

  • Wash-out: la pioggia cattura direttamente le particelle sospese trascinandole verso terra.
  • Rain-out: gli inquinanti vengono inglobati all’interno delle gocce già durante la condensazione che precede la precipitazione.

L’effetto combinato di questi fenomeni determina una sensibile riduzione delle particelle nocive presenti nell’aria, motivo per cui molte persone percepiscono una sensazione di freschezza subito dopo un temporale o una pioggia consistente.

Cosa eliminano davvero le precipitazioni

Tra gli inquinanti atmosferici più efficacemente rimossi dalle precipitazioni ci sono:

  • Particolato atmosferico (PM10 e PM2.5): composto da minuscole particelle solide e liquide, spesso originate da traffico veicolare, impianti industriali, combustione di biomassa, ecc.
  • Polveri sottili e pollini: principali responsabili di allergie e disturbi respiratori stagionali.
  • Ossidi di azoto e zolfo (NOx e SOx): provenienti da attività industriali e traffico urbano, possono combinarsi con l’acqua per formare acidi, contribuendo così al fenomeno delle piogge acide.
  • Altri composti organici volatili (VOC): possono essere ridotti in parte, specialmente quelli che si aggregano facilmente all’acqua.

In alcuni casi particolari, come documentato in Emilia-Romagna durante eventi di smog intenso, le piogge hanno portato una diminuzione record dei livelli di particolato, con valori minimi raggiunti o addirittura inferiori ai limiti di misurazione di alcune centraline di monitoraggio. Secondo i dati raccolti, il miglioramento registrato si aggira in media tra il 23% durante la precipitazione e il 32% al termine, con un’ulteriore riduzione fino al 42% per le PM2,5 .

Qualità dell’aria dopo la pioggia: limiti e complessità

Nonostante l’evidenza degli effetti benefici, il miglioramento della qualità dell’aria dopo una precipitazione è temporaneo e può variare in base a molteplici fattori:

  • Durata della pioggia: un acquazzone di pochi minuti sarà meno efficace di una pioggia prolungata.
  • Natura degli inquinanti: alcuni composti chimici non vengono facilmente “lavati” via e possono restare in sospensione anche dopo la pioggia.
  • Ripresa delle fonti di inquinamento: il beneficio può essere vanificato rapidamente se dopo la pioggia riprendono fenomeni come traffico intenso, impianti di riscaldamento o altre emissioni importanti.
  • Morfo-dinamica locale e venti: dove manca ventilazione, l’aria può ristagnare e concentrare nuovamente inquinanti in poche ore.

La letteratura scientifica dimostra inoltre che non tutti gli eventi piovosi producono la stessa risposta: sono stati osservati casi in cui, dopo le precipitazioni, l’AQI (Air Quality Index) ha mostrato addirittura un aumento dovuto alla riduzione della ventilazione verticale, che ha limitato la dispersione degli inquinanti. Non sempre quindi la correlazione è perfetta e lineare, e grandi città soggette a fenomeni intensi di inquinamento possono necessitare di interventi strutturali sulle fonti emissive oltre che affidarsi ai capricci del meteo .

Perché conviene arieggiare gli ambienti durante la pioggia

Molte persone tendono a chiudere immediatamente tutte le finestre quando inizia a piovere, temendo infiltrazioni d’acqua o un calo della temperatura interna. Tuttavia, questa abitudine può essere ridiscussa alla luce dei benefici riscontrati sull’aria esterna durante e dopo la precipitazione. Aprire le finestre per alcuni minuti mentre piove consente di:

  • Introdurre aria più pulita e ricca di ossigeno negli ambienti interni.
  • Ridurre la concentrazione di polveri sottili e allergeni interni, che non vengono eliminati, ad esempio, dai filtri dei climatizzatori.
  • Godere del caratteristico profumo del petrichor, dovuto a oli e composti organici rilasciati dal terreno e dalle piante, che aumenta la sensazione di benessere.

È importante prestare attenzione se si abita in zone fortemente industrializzate o dove le precipitazioni possono contenere livelli elevati di sostanze nocive, come nel caso di piogge acide. In queste circostanze, è preferibile limitare il ricambio d’aria mentre la pioggia è in corso e attendere il termine dell’evento per arieggiare.

Conclusioni e consigli pratici

In sintesi, le precipitazioni rappresentano un importante alleato nella lotta contro l’inquinamento atmosferico, contribuendo in modo significativo a ridurre la concentrazione degli inquinanti e rendendo l’aria più respirabile e salubre, almeno per qualche ora dopo l’evento. Tuttavia, ottimizzare il ricambio d’aria in casa è più utile proprio durante o subito dopo piogge di una certa intensità. Restano valide alcune precauzioni: non spalancare le finestre in presenza di piogge particolarmente acide o in aree ad altissimo inquinamento industriale. Infine, la qualità dell’aria in città e campagne migliora più rapidamente laddove le politiche di riduzione delle emissioni antropiche accompagnano i processi naturali di purificazione dell’atmosfera.

Lascia un commento