Vai spesso al compro oro? Ecco cosa devi sapere sui controlli e le limitazioni

L’attività di recarsi presso un compro oro per vendere metalli preziosi o gioielli usati non comporta solo una semplice transazione economica: è, infatti, regolata da precise normative e controlli volti a garantire legalità, sicurezza e trasparenza, sia per il cittadino che per gli operatori del settore. Negli ultimi anni il quadro normativo italiano si è notevolmente rafforzato, soprattutto contro l’evasione fiscale e il riciclaggio, imponendo una serie di vincoli e limitazioni da conoscere per evitare rischi o sanzioni.

Normativa di riferimento e obblighi degli operatori

Il principale riferimento legislativo è rappresentato dal D.Lgs. 92/2017, che ha recepito la IV Direttiva europea antiriciclaggio (AML) e ha introdotto una serie di regole specifiche per gli operatori compro oro. Tali operatori devono obbligatoriamente essere iscritti al Registro degli Operatori Compro Oro gestito dall’OAM (Organismo Agenti e Mediatori), il cui ruolo è monitorare e qualificare tutti i soggetti coinvolti nella compravendita di oro usato . Questo registro è consultabile e garantisce che solo chi possiede i requisiti di legge possa operare nel settore.

Circa la gestione delle transazioni, i compro oro sono tenuti a:

  • Identificare e verificare l’identità del cliente prima di ogni operazione, raccogliendo i dati personali di chi vende oro, anche mediante documento di identità valido.
  • Registrare ogni transazione tramite schede numerate e aggiornate, conservate scrupolosamente per eventuali controlli dell’autorità.
  • Utilizzare strumenti tracciabili per il pagamento (>499 euro): per ogni transazione che supera tale cifra, è vietato l’uso del contante e va obbligatoriamente utilizzato un pagamento tramite bancomat o bonifico .
  • Mantenere un conto corrente dedicato solo all’attività commerciale di compravendita oro, i cui movimenti devono essere separati da quelli personali.
  • Emettere al cliente una ricevuta dettagliata che attesti l’avvenuta vendita, le caratteristiche dell’oggetto e il valore ottenuto .

Limiti e controlli sulle transazioni in oro

Un punto centrale della normativa riguarda la limitazione dei pagamenti in contanti. Ogni acquisto di oro usato presso il compro oro, superiore a 499€, deve necessariamente essere effettuato con strumenti tracciabili, come bonifico o pagamento elettronico. Questa misura mira a contrastare il riciclaggio di denaro e a rendere trasparenti tutte le operazioni.

Un altro aspetto da considerare riguarda la tracciabilità fiscale. Gli operatori hanno l’obbligo di comunicare mensilmente all’Anagrafe Tributaria i nominativi di chi realizza investimenti in oro. Inoltre, a fine anno, trasmettono il saldo degli investimenti effettuati . In caso di operazioni di importo particolarmente elevato, o se il soggetto non risulta in linea con le sue possibilità reddituali, potrebbe essere avviata una verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate per chiarire la provenienza dei fondi.

Un limite spesso citato riguarda i 12.500 euro, che però si riferisce alle singole operazioni: ogni transazione superiore a questa cifra dev’essere segnalata alla Banca d’Italia. Tuttavia la soglia per la segnalazione non significa che sia vietato superarla, ma comporta un livello di controllo superiore per assicurarsi della liceità dell’origine del denaro coinvolto . Oltre le soglie indicate, la banca e il compro oro effettueranno segnalazioni di operazioni sospette se ritengono che vi siano elementi anomali.

Controlli amministrativi e di pubblica sicurezza

Oltre agli obblighi fiscali e antiriciclaggio, i compro oro devono rispettare precise regole amministrative, tra cui la tenuta dei registri di pubblica sicurezza. Secondo il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (art.128, R.D. 773/1931), ogni attività che commercia in oggetti preziosi deve implementare e conservare un registro specifico dove annotare ogni oggetto ritirato, con la descrizione, i dati del venditore e l’importo corrisposto . Tale registro non ha valenza fiscale, ma il suo corretto utilizzo è fondamentale per dimostrare la trasparenza delle operazioni svolte.

Gli operatori devono inoltre:

  • Essere titolari di una licenza per il commercio di oggetti preziosi, rilasciata dalla Questura o Prefettura competente.
  • Mantenere una bilancia di precisione conforme alle normative di settore per la pesatura dei metalli preziosi.
  • Fornire una copia della ricevuta di acquisto o utilizzare un “Modello A” come documento di carico, da associare alla registrazione ufficiale sul registro .
  • Effettuare la fotografia degli oggetti compravenduti da più angolazioni per documentare le condizioni degli stessi al momento della cessione .

Sanzioni, rischi e buone pratiche

Il mancato rispetto degli obblighi citati espone sia il compratore che il venditore a sanzioni amministrative e, nei casi più gravi, anche penali. Per l’operatore, la mancata iscrizione all’OAM o la gestione irregolare dei registri può comportare pesanti contravvenzioni. Un’assoluta trasparenza nella compilazione dei dati, nella gestione informatica e contabile e nell’uso di strumenti tracciabili è indispensabile per evitare contestazioni, soprattutto durante un accertamento fiscale .

I clienti, dal canto loro, devono essere consapevoli che i loro dati personali saranno raccolti, conservati e comunicati alle autorità competenti. La privacy è comunque tutelata dalla normativa, con dati accessibili solo agli organismi preposti.

Per garantirsi un’operazione sicura, è consigliabile:

  • Scegliere sempre un compro oro iscritto ai registri OAM e dotato di buone recensioni e storico documentato ;
  • Richiedere sempre la ricevuta dettagliata e conservare tutta la documentazione fornita;
  • Verificare che il pagamento avvenga in modo tracciabile, soprattutto per importi elevati;
  • Non superare le soglie di pagamento in contanti e assicurarsi che i propri dati vengano trattati correttamente;
  • Sapere che, in caso di importi sospetti o incompatibili con la propria posizione fiscale, potranno essere richieste spiegazioni sulla provenienza dei beni venduti.

È utile ricordare che la definizione di oro da investimento – come lingotti e monete – segue regole leggermente diverse rispetto agli oggetti d’oro usato, soprattutto per quanto riguarda il trattamento fiscale e le possibilità di custodia o rivendita.

Il mercato dell’oro usato oggi è dunque perfettamente regolamentato, e ricorrere ad operatori affidabili e trasparenti consente di muoversi in piena conformità con le regole vigenti. In un settore dove il rischio di truffe, riciclaggio o contestazioni è sempre alto, la conoscenza di diritti, limiti e obblighi rappresenta la miglior garanzia di sicurezza.

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